Proseguiamo con l’intervento del Presidente ANCE Gabriele Buia edito sulla nostra rivista collegata alla manifestazione.
“Nell’ambito degli appalti, la sicurezza costituisce un aspetto particolarmente rilevante e delicato, essendo funzionale a garantire la piena incolumità di tutti i soggetti impegnati, a diverso titolo nell’appalto stesso.
Il coordinamento tra tutti coloro che operano nei cantieri edili è indispensabile per garantire adeguati livelli di sicurezza.
Fare sicurezza in edilizia è sicuramente più difficile che in altri settori industriali. Nelle costruzioni esistono rischi oggettivamente gravi, continuamente mutevoli nello spazio e nel tempo, che in altre attività non si presentano.
Inoltre la dimensione media delle aziende, assai ridotta, e la compresenza in cantiere di numerosi soggetti rendono ancor più complessa l’articolazione delle responsabilità e l’applicazione delle disposizioni legislative sulla sicurezza.
Dal Committente deve venire il primo fondamentale input all’applicazione della sicurezza:
sin dalle fasi di progettazione dell’opera, per il tramite di professionista adeguatamente formato, deve tener conto dei principi generali di tutela a garanzia della sicurezza, salute ed igiene.
Tale esperienza di progettazione della sicurezza del cantiere, è stata addirittura mutuata dal legislatore del Testo Unico sicurezza e trasposta nell’ambito di altre tipologie di contratti di appalto o d’opera.
In cantiere, il coordinamento è richiesto anche e soprattutto nel caso delle mere forniture.
Con riferimento in particolare al calcestruzzo, la fornitura non prevede l’obbligo di redazione del Piano Operativo di Sicurezza, bensì l ‘informazione reciproca e il reciproco coordinamento fra impresa affidataria e impresa fornitrice. Tale compito è posto in capo all’impresa edile.
Sull’argomento, il Ministero del Lavoro ha emanato, a febbraio 2011 , una lettera circolare con la quale ha trasmesso la procedura per la fornitura di calcestruzzo in cantiere, che contiene le indicazioni operative, rivolte sia al lavoratore dell’impresa fornitrice di calcestruzzo sia a quello dell’impresa esecutrice, su come attuare il coordinamento reciproco regolamentato dall’art. 26 del d.lgs. 81/08 e s.m.i. : la procedura riporta, inoltre, in allegato due modelli di documenti che dovrebbero essere condivisi in una riunione, promossa dal coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione.
La procedura è una “buona prassi” con la quale le imprese esecutrici e i loro fornitori di calcestruzzo, ma anche i coordinatori, possono attuare gli obblighi di sicurezza sul lavoro previsti dalla legge, anche nei confronti del committente e dei suoi rappresentanti in cantiere.
I documenti informativi scambiati fra le due imprese sono, senza dubbio, ai fini preventivi più efficaci di un POS, i cui contenuti minimi, non possono essere rispettati da un fornitore di calcestruzzo per mancanza di alcune informazioni richieste dal legislatore.
Con la summenzionata procedura e con una successiva nota agli Ispettori del lavoro del 2016, il Ministero ha chiarito la differenza che c’è fra mera fornitura e posa in opera del calcestruzzo, per la quale è necessario redigere il POS: si tratta di mera fornitura di calcestruzzo nel caso in cui il lavoratore non tenga e non manovri il terminale in gomma della pompa o la benna, il secchione e la canala nel caso di scarico da autobetoniera.
La discriminante, pertanto, non è l’uso della pompa o dell’autobetoniera quanto la partecipazione alla posa in opera, che si esplica, appunto, nello svolgimento, da parte del lavoratore dell’impresa fornitrice, di operazioni che competono ai lavoratori dell’impresa esecutrice.
Le imprese edili rilevano, però, che, nonostante le indicazioni e precisazioni fornite dal ministero del lavoro negli anni, la richiesta del POS, in caso di mere forniture, da parte del coordinatore, purtroppo, si ripresenta spesso, anche a seguito di pubblicazioni di sentenze che forniscono interpretazioni non in linea con le norme.
Ne conseguono contenziosi tra imprese e coordinatori che richiedono il POS, a prescindere che vi sia mera fornitura o posa in opera del calcestruzzo.
Al fine di sensibilizzare imprese e professionisti sul tema, Ance e il Consiglio nazionale degli ingegneri, nell’ambito di un protocollo di intesa, hanno affrontato la problematica, organizzando seminari tecnici ed elaborando un focus sul tema, nel 2018.
Come Presidente di Ance non perdo occasione per evidenziare che, privilegiando la burocrazia, spesso si perde di vista l’obiettivo: la sicurezza delle persone che operano in cantiere.
L’appesantimento degli adempimenti burocratici in carico al coordinatore rischia, in questo caso, di sottrarre tempo alle azioni di cooperazione, coordinamento, scambio reciproco di informazioni e di controllo che effettivamente contribuiscono al miglioramento della sicurezza reale.”