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La riforma della Pubblica Amministrazione deve rappresentare il momento fondante per l’avvio di un diverso modello di crescita del Paese ed è attesa con particolare interesse anche dal settore delle libere professioni del comparto tecnico, per quanto ad essa strettamente collegato.”

Comincia così il documento con il quale il Presidente Paolo Grassi affronta il problema delle crescenti difficoltà dei liberi professionisti del comparto tecnico.

Il documento analizza e sottolinea con cruda lucidità molti aspetti connessi a questo argomento, dalla corruzione alla concorrenza sleale, dal ruolo dei Sindacati dei lavoratori dipendenti, assai meno preoccupati delle sorti dei lavoratori, cosiddetti autonomi.

Non è più giustificabile, continua Grassi,  il palese disinteresse, da parte della politica ad un’ efficace riforma che restituisca in primis identità agli organismi professionali e status certo ai professionisti autonomi e dipendenti.

Il documento continua segnalando la contraddizione dei sindacati dei lavoratori dipendenti nel perseguire in teoria una crescita occupazionale ma propensi a premiare i rapporti di lavoro acquisiti, avallando incentivi al lavoro tecnico dipendente fino al 50% degli stipendi annui lordi, o la necessità di un più stretto controllo da parte del Ministero del Lavoro sulla rispettiva Cassa di Previdenza, occupata a proporsi quale finanziatore di infrastrutture pubbliche, con o senza garanzie di “performance bond”, vedi scelte gestionali in edilizia scolastica o la creazione di apposite società con le Casse di Previdenza delle professioni tecniche (Arpinge S.p.A.), (sempre con i fondi dei liberi professionisti), e di  un’attenta vigilanza sulle attività della Fondazione Inarcassa.

Il documento conclude ribadendo la necessità di provvedimenti contestuali che possano determinare nuovi equilibri e produrre quella sinergia pubblico – privato dalla quale il Paese non può prescindere.

»» Documento sulla riforma della Pubblica Amministrazione

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