Si è svolta venerdì a Roma la 5^ Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza, organizzata dal Gruppo di Lavoro Sicurezza del CNI, che ha visto la partecipazione del presidente Federarchitetti alla tavola rotonda pomeridiana sul tema “Sicurezza nei luoghi di lavoro: sinergia e condivisione”.
Moderato da Maria Concetta Mattei (giornalista Rai), all’ìincontro hanno preso parte l’ing. Michele Tritto (Ance), l’ing. Fabio Pontraldolfo (Confindustria), l’ing. Tolomeo Littiero (Vigili del Fuoco), l’ing. Cinzia Frascheri (CNI). quindi gli ing. Stefano Bergagnin, la ing. Nicoletta Cornaggia (per il coordinamento tecnico delle Regioni) Nazzareno Iarrusso per Federarchitetti, Bruno Giordano (magistrato della Cassazione) l’ing. Ester Rotoli, l’ing. Giuseppe Piegari (Ispettorato Nazionale del Lavoro) e Piercarlo Maggiolini del Politecnico di Milano.
Il presidente Federarchitetti, alle varie domande sul tema dell’incontro della moderatrice, dott.ssa Mattei, si è soffermato sul dettame normativo che impone la non modificabilità degli oneri della sicurezza sottolineando che questi (e di conseguenza il PSC) sono redatti quasi sempre dopo la fase progettuale e prima della presentazione delle offerte rendendo impossibile ciò che sarebbe assai più opportuno, ossia redigere il PSC in collaborazione sia con il progettista dell’opera che con le imprese esecutrici al fine di evitare piani di sicurezza spesso inadeguati, carenti e del tutto ipotetici.
Sulla formazione e sulla cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, il presidente Federachitetti ha evidenziato che il Dlgs 81/08 obbliga gli operai ad effettuare un corso formativo di 16 ore per l’accesso al cantiere mentre per i professionisti è necessario svolgere un corso di formazione di 120 ore per essere abilitati a svolgere la prestazione di CSP e CSE; invece nulla è previsto dalla legge in merito all’obbligo formativo del committente e del datore di lavoro. Federarchitetti con la “Giornata Nazionale per la Sicurezza nei Cantieri”, giunta all’ottava edizione, sta puntando sulla cultura della sicurezza – così come pensiamo si prefigga la presente manifestazione del CNI – perché è solo dalla diffusione di questa che è possibile ridurre le stragi di morti ed infortuni che avvengono annualmente su lavoro .
Il presidente Iarrusso ha poi risposto sul concetto di qualità, già intrinseca nello svolgimento dell’attività libero professionale degli architetti ed ingegneri, ma che non trova risposte nella cultura dominante del committente e dell’impresa che focalizzano sul prezzo l’unico parametro per determinare la scelta finale.
“La qualità ha un prezzo che deve corrisposto al libero professionista – ha puntualizzato Iarrusso – ed è impensabile che ci possa esserci qualità nel richiedere prestazioni gratuite da parte degli Enti Pubblici che vogliono seguire quanto stabilito dalla sentenza n. 4614/2017 del Consiglio di Stato del 3 ottobre 2017. L’attività lavorativa, specie per le professioni libere, in quanto volta a produrre reddito, contiene in sé, quale elemento costitutivo, l’aspettativa di guadagno, cui la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo estende la particolare protezione prevista dall’art. 1, Prot. Addizionale alla C.E.D.U e per tal motivo la Federarchitetti sta presentando ricorso.”