La mancanza di una legislazione nazionale specifica, che prescriva la dotazione sulle coperture di sistemi necessari a garantire la sicurezza dei lavoratori che svolgono attività su di esse, ha determinato, in molte regioni italiane, l’emanazione di regolamenti ad hoc.
Le regioni hanno dunque legiferato riguardo alle misure preventive e protettive atte a consentire l’accesso, il transito e l’esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza negli interventi sulle coperture.
Le misure di sicurezza individuate a livello locale non sono, per ovvie ragioni, “armonizzate” a livello nazionale e non facilitano il lavoro dei vari soggetti coinvolti. Ci sono poi regioni che non dispongono affatto di una legislazione in merito.
La presenza di norme tecniche UNI che affrontano, anche se indirettamente, l’argomento consente in via volontaria di avere a disposizione uno strumento comunque condiviso che ben si raccorda al quadro legislativo esistente.
Le disposizioni regionali più recenti non prevedono più l’obbligo “generico” dell’installazione dei sistemi di ancoraggio, ma l’adozione di misure a carattere permanente. È possibile utilizzarne di tipo provvisorio (non permanente, quindi), nei casi in cui sulle coperture esistenti non sia possibile adottare misure di questo tipo permanente, a causa di caratteristiche strutturali non idonee oppure contrastanti con prescrizioni regolamentari o con norme di tutela riguardanti l’immobile interessato dall’intervento.
Individuare tutte le possibili misure di prevenzione e protezione non è facile. In questo contesto ne vengono analizzate alcune per l’accesso (piattaforme di lavoro mobili elevabili, ponteggi, scale a pioli anticaduta, scale portatili, trabattelli), altre relative al transito e all’esecuzione (parapetti di sommità, parapetti provvisori, reti di sicurezza, ancoraggi e sistemi di ancoraggio, dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto).
Lo studio cerca, inoltre, di identificare e fornire informazioni e dati agli operatori di settore che possono essere utilizzati anche dalle istituzioni pubbliche per la loro attività di verifica, controllo e indirizzo per condividere le misure di sicurezza da adottare per l’esecuzione delle attività sulle coperture.
Il documento non vuole essere esaustivo, ma si propone di affrontare una parte delle problematiche relative alla realizzazione delle citate misure, con particolare riguardo ai requisiti che i prodotti debbono soddisfare. L’esplicitazione di tali requisiti è la sintesi di specifica attività effettuata dal Dipartimento, anche a livello sperimentale, negli ambiti di ricerca e normativa nazionale e internazionale.
Questi gli argomenti trattati dal quaderno di ricerca INAIL
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Riferimenti;
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Legislazione nazionale;
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Legislazione regionale;
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Elementi dei regolamenti;
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Elaborato tecnico della copertura;
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Fascicolo tecnico;
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UNI 11560: 2014;
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Tipologia di attività;
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Limiti di applicazione;
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Valutazione del rischio;
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Analisi del rischio;
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Rischi prevalenti;
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Rischi concorrenti;
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Rischi susseguenti;
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Rischi derivanti dall’attività lavorativa;
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Esposizione al rischio;
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Riduzione del rischio;
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Riduzione del rischio di caduta dall’alto;
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Riduzione del rischio di urto contro parapetti e reti di sicurezza;
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Piano di emergenza;
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Elementi caratteristici della copertura;
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Inclinazione;
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Resistenza strutturale e fragilità;
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Accesso e/o sbarco;
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Piattaforme di lavoro mobili elevabili;
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Ponteggi;
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Scale a pioli anticaduta;
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Scale portatili;
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Trabattelli;
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Transito ed esecuzione;
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Parapetti di sommità: Generalità; Adeguata valutazione dei rischi e specifico progetto; Parapetti;
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Parapetti provvisori: Generalità; Tipologie; Posizionamento; Parapetti permanenti;
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Reti di sicurezza: Generalità; Tipologie; Posizionamento; Altezze di caduta e larghezza di raccolta;
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Ancoraggi e sistemi di ancoraggio: Generalità; Classificazione;
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Tirante d’aria;
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Tirante d’aria su ancoraggio puntuale;
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Tirante d’aria su ancoraggio lineare: Requisiti; Requisiti prestazionali; Requisiti geometrici; Influenza della tipologia di copertura; Spostamenti; Verifiche di funzionalità dell’installazione;
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Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto: Generalità; Classificazione; Sistemi di trattenuta; Sistemi di posizionamento sul lavoro; Sistemi di arresto caduta; Sistemi di salvataggio.(INAIL)