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Alla manifestazione sull’equo compenso tenutasi a Roma il 30 novembre, il Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, seguendo la strada intrapresa da Federarchitetti, ha annunciato un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo contro la sentenza del Consiglio di Stato che ha considerato legittimo il bando del Comune di Catanzaro che retribuiva con un euro il professionista incaricato di redigere il piano strutturale della città,.

Federarchitetti scese in piazza a Roma lo scorso 13 maggio e partecipato alla manifestazione dell’equo compenso di Catanzaro dello scorso 10 novembre, insieme alle altre sigle sindacali e alle altre sigle professionali, per chiedere al Governo l’introduzione di una normativa sull’equo compenso per i liberi professionisti che fosse pari al livello e qualità della prestazione professionale svolta considerato che gli architetti ed ingegneri liberi professionisti, anno dopo anno, vedono erodere i loro redditi per colpa di politiche che stanno riducendo il settore al di sotto della soglia di povertà.

Dopo la pubblicazione della sentenza del CdS n. 4614 del 3 ottobre 2017 Federarchitetti ha annunciato il ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo contro la sentenza e dissentito per il provvedimento giuridico che offende la dignità professionale degli architetti ed ingegneri liberi professionisti che si trovano sempre più schiacciati ed in una condizione di subalternità psicologica ed economica addirittura ad opera di soggetti pubblici che dovrebbero invece difendere i principi fondamentali non solo della nostra Costituzione ma anche degli accordi internazionali sottoscritti dall’Italia che tutelano i diritti del singolo cittadino. (cfr. https://federarchitetti.it/news/sentenza-cds-su-prestazione-gratuita-federarchitetti-ricorrera-alla-corte-per-i-diritti-delluomo-per-la-riduzione-in-schiavitu-degli-architetti-ed-ingegneri-liberi-professionisti/ ).

EBIPRO