La sede del Consiglio regionale della Basilicata
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Federarchitetti è favorevole al nuovo processo normativo che vede alcune regioni del Sud Italia impegnate a riconoscere il pagamento delle prestazioni professionali prima del rilascio dell’atto autorizzativo o della ricezione di istanze ad intervento diretto da parte delle pubbliche amministrazioni. Dopo la Calabria anche il Consiglio Regionale della Basilicata ha recentemente approvato la legge in materia di tutela delle prestazioni professionali e di contrasto all’evasione fiscale, mentre le altre regioni, soprattutto del sud, hanno in discussione disegni di legge che ricalcano quella calabrese.

La novità apportata dalla legge regionale della Basilicata rispetto a quella della Calabria è contenuta all’art. 4 dove è previsto che per le “… prestazioni professionali svolte su incarico della pubblica amministrazione di enti pubblici o di società a prevalente partecipazione pubblica, la chiusura delle procedure tecnico – amministrative è subordinata all’approvazione degli atti relativi al pagamento delle spettanze del professionista o dei professionisti incaricati”.

E’ un primo passo per ridare dignità all’attività svolta dall’architetto o ingegnere libero professionista anche se il disagio nelle libere professioni non è solo dovuto alla notevole riduzione di capitali da investire e alla solvibilità ed ai mancati pagamenti di quelli già eseguiti, ma anche e soprattutto ad un palinsesto generale di relazioni pubbliche e private che, nonostante la continua e affannosa proliferazione normativa, riesce a garantire solo incertezze e confusioni interpretative, nei modi e nei tempi, e non certamente maggiori opportunità lavorative in un libero mercato della professione libera, ovvero di concorrenza e con esso di qualità delle prestazioni, per avere maggiori certezze nei tempi di realizzazione dei piani e dei progetti.

E’ auspicabile, in un recente futuro, che la tutela delle prestazioni professionali per attività espletate per conto dei committenti privati o pubblici, siano perseguite anche attraverso iniziative di tutela giuridica che contenga una più solida tutela degli interessi concreti del professionista quale la impossibilità per il committente di utilizzo degli elaborati progettuali fino all’avvenuto pagamento del compenso da inserire nel contratto di Incarico di prestazioni d’opera Intellettuale, liberamente pattuito nei limiti imposti dalla legge.

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