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Ne ha cinquanta, e vuole dimostrarli tutti: Federarchitetti Nazionale approfitta di una data importante per la vita dell’Associazione sindacale e fa il punto sul suo ruolo passato, presente e futuro in Italia. Il Seminario è stato organizzato dal presidente di Federarchitetti Caserta, Pasquale Iaselli e sostenuto dal sindaco Carlo Marino, favorevole a una visione futura per il ruolo dei progettisti; la location scelta è lo splendido palazzo settecentesco del Gran Camerlengo del Regno di Napoli Francesco Paternò, giunto a Caserta dalla Sicilia al seguito della corte borbonica. Nelle sale decorate a motivi floreali e geometrici, hanno trovato cornice anche gli oggetti di industrianato progettati e autoprodotti dai designer di FABRICANDO, “etichetta” ideata da Federarchitetti per incentivare la filiera del design indipendente. In aggiunta alla mostra, la presentazione multimediale di un settore riservato alle tecnologie applicate alla promozione e salvaguardia dei beni culturali e alla realtà virtuale interattiva. All’ incontro ha partecipato un nutrito gruppi di referenti, dimostrando che la formula “l’unione fa la forza” nelle libere professioni tecniche è vincente: Enrico Stasi, presidente di Confedertecnica e convinto sostenitore della partnership con Federarchitetti, ha sottolineato il danno di una burocrazia poco umana e poco semplice; Enrico Landolfi, vice presidente di ANCE Caserta, ha denunciato l’allarmante diminuzione della massa salari e del comparto edilizio nella Provincia di Caserta, effetto di una politica poco lungimirante e dell’assenza di misure di detrazione fiscale. Un contributo importante anche da Rossella Bicco, giovane presidentessa dell’Ordine degli Architetti di Caserta, per la quale il cinquantennale è stato occasione di riflessione soprattutto sul futuro della professione libera: un futuro che vede il giovani architetti orientati sempre di più alla specializzazione, come avviene oramai in tutti gli indirizzi professionali. A proposito di professione, Raffaele Chianese, intervenuto in rappresentanza dell’Ordine degli Ingegneri di Caserta, ha confermato i dati del CNI, che parlano di 25000 laureati in ingegneria nel 2016, dei quali solo 1/3 ha avuto accesso all’abilitazione alla libera professione, e di questi meno del 50% si sono iscritti all’Albo dell’Ordine provinciale. Una situazione che da sola basta a denunciare l’emorragia di professionalizzazione in campo tecnico in questi anni. Per contro, Chianese riscontra un ritorno all’iscrizione da parte degli ingegneri senior in aria di pensionamento. Risulta quindi essenziale per gli ingegneri di  Caserta ricostituire le tariffe professionali minime in Italia, unico Paese europeo ad averle abolite, con il varo di un disegno di Legge adeguato.

Aniello della Valle, presidente del collegio dei Geometri di Caserta, nel convegno ha sottolineato il successo del Comitato di Commissione Permanente per le Libere Professioni, fondato vent’anni fa a Caserta, realtà tra le poche capaci di saldare tra loro le professioni tecniche libere, accomunate dagli stessi obbiettivi. Tra questi, per della Valle, ci sono il principio di sussidiarietà, lo sveltimento della burocrazia e la revisione del codice deontologico professionale. Michele Merola, presidente dell’Ordine dei Periti Industriali di Caserta, ha attivato l’allerta sulla scadenza del 2021, anno in cui avverrà il blocco delle iscrizioni per i Periti sprovvisti di Laurea Triennale; ma si è dichiarato soddisfatto dell’ operato della Cassa di Previdenza della categoria. La tematica è stata ripresa da Giovanni Esposito, consigliere del CNPI, che ha spinto per un chiaro distinguo delle professionalità riconosciute dagli Ordini, rispetto ai titoli di studio conseguiti. Mario d’Onofrio, presidente di Federgeometri, plaudendo alla presenza di Cesare Damiano, già ministro del Lavoro nella scorsa legislatura, ha posto l’accento proprio sulla necessità di intercettare l’Ente più adatto a rappresentare le categorie delle libere professioni tecniche presso gli organi governativi. Un quesito a cui ha dato risposta Pasquale Iaselli, individuando nelle associazioni sindacali gli unici organismi possibili referenti. Guglielmo Emanuele, presidente Singeop e componente di Confprofessioni, ha proposto per i geologi una sinergia con architetti e ingegneri, mettendo a fuoco il loro ruolo di protettori del manufatto costruito in continuità con l’Ambiente naturale. Rispetto al dissesto idrogeologico che affligge il territorio italiano, Emanuele ha auspicato una commissione integrata per il progetto “Italia sicura”, proponendo un tavolo tecnico dedicato al recupero e alla conservazione dell’architettura. Luigi Sodano, presidente di Confedertecnica Campania, ha sottolineato il ruolo dei liberi professionisti nel processo evolutivo della società. Francesco Mazzella, presidente di Confprofessioni Campania, ha dichiarato che l’associazionismo tra tecnici è la soluzione migliore e già sperimentata per sopravvivere sul mercato edilizio e della progettazione moderna.

Molto particolareggiato l’intervento di Paolo Grassi, past president di Federarchitetti, che ha proposto alcuni focus sulle principali problematiche future viste come nodi da sciogliere per le libere professioni tecniche, quali la loro collocazione in Italia, le condizioni socio politiche in cui si dibattono, le opzioni legislative. A sostegno del suo discorso ha proposto un compendio sulle attività di Federarchitetti: i nodi individuati da Grassi vanno dal bisogno di una Legge Quadro per le Professioni tecniche a uno snellimento della burocrazia, dalla proposta di un sottosegretariato, il cui riferimento dovrebbe essere il Ministero del Lavoro, all’informatizzazione dei processi amministrativi in materia di Lavori Pubblici. Ha analizzato la realtà economica del Mezzogiorno, inserita nel contesto europeo e mondiale, l’intervento di Giuseppe Marotta, direttore del DAMM dell’Università degli studi del Sannio, volto a denunciare l’allarmante ritardo del sud, che si scontra con un’automazione industriale ai limiti dell’umano e con un atteggiamento irresponsabile da parte delle Istituzioni nazionali e locali. Calogero Lo Castro, vice presidente di Confedertecnica, ha invece posto l’accento sulle problematiche occupazionali e la discontinuità lavorativa delle libere professioni tecniche, a cui fa riscontro una cattiva previdenza sociale. Temi che a suo parere possono essere affrontati solo dalle associazioni sindacali presso un referente governativo. Il presidente di Federarchitetti Nazzareno Iarrusso ha insistito sulla problematica del giusto compenso in un excursus che partendo da Tangentopoli e passando per la Legge Merloni, la riforma Dini, le “lenzuolate” Bersani arriva alla Legge Fornero. La devoluzione legislativa ha portato, secondo Iarrusso, ad una erosione dei proventi economici dei liberi professionisti con la riduzione dei compensi ed aumento degli oneri previdenziali. Il principio della sostenibilità previdenziale a cinquant’anni ha drenato le risorse dal comparto a favore di quelle finanziarie; se da un lato l’associazionismo tra professionisti e stakeholder si presenta come l’unica forma di difesa da questo fenomeno, dall’altro è giusto che venga innalzato, come avviene in Europa, al ruolo propulsivo di crescita economica e benessere della società. Per esso vanno individuate idonee politiche di sviluppo. In tema di Imprese, il rappresentante di ANCE Benevento Mario Ferraro ha denunciato la mancanza di rispetto nei confronti del comparto edilizio, che ha causato dal 2012 ad oggi il suicidio di 500 imprenditori e la scomparsa di migliaia di aziende. E se il Decreto “Salva-cantieri” si preannuncia come uno strumento utile, le lungaggini burocratiche, il sistema del commissariamento delle pubbliche amministrazioni, una macchina statale complessivamente inadempiente, sono fattori che penalizzano qualsiasi provvedimento. Il sistema BIM sembra proporsi come soluzione ai problemi secondo Giovanni Kisslinger di OICE, che lo ha proposto come carta vincente per le società di progettazione italiane nel mondo.

La barca di Federarchitetti, simpaticamente ideata e disegnata dall’architetto-vignettista Giancarlo Covino per la locandina dell’evento, ha fatto da sfondo, con le vignette disegnate in diretta proprio dall’autore, a tutti gli interventi; una forma di commento molto apprezzata dagli ospiti invitati da Iaselli: l’On. Serena Pellegrino, architetta già membro e Vice Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e LLPP, l’On. Paola Nugnes, che presiede la stessa commissione oggi, architetta e senatrice dell’attuale governo e infine l’On. Cesare Damiano, già ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, sostenitore di Federarchitetti in più occasioni. L’attenzione dei tre verso le problematiche delle libere professioni tecniche in Italia è sembrata sufficientemente alta, anche se non certo risolutiva. L’On Pellegrino, che oggi è tornata alla libera professione, agganciandosi all’esperienza di Tangentopoli, rileva quanto il problema della corruzione sia ancora forte, favorito dalla frammentarietà delle fasi progettuali e burocratiche, per le quali il BIM potrebbe essere una buona soluzione; ma auspica anche che i liberi professionisti abbiano l’intelligenza di unirsi fondando società di capitali, magari istituendo l’obbligatorietà del consorzio tra architetti e ingegneri. Pellegrino si dichiara favorevole all’esistenza degli Ordini Professionali, che proteggono, a suo parere, la validità del titolo formativo rispetto all’inserimento lavorativo, in questo momento deprezzato dall’attuale Governo, come per il caso dei Restauratori di Opere d’Arte. Un orientamento che rafforza il ruolo dei sindacati, ai quali, secondo Pellegrino, spetta invece il compito di referenti presso gli Enti amministrativi.  L’On. Cesare Damiano, sindacalista di vecchia scuola ed esperto conoscitore del mondo del lavoro, agganciandosi ai dati sulla povertà in Italia parla di “società al massimo ribasso”, che richiede soluzioni per evitare il cannibalismo tra categorie in difficoltà; per l’ex ministro, oggi più che mai è ancora valida la teoria delle disuguaglianze, che possono essere sconfitte solo modificando le regole del Mercato. Infine, l’On. Nugnes denuncia con forza alcune discrepanze da lei rilevate nelle attività della Commissione Ambiente, Territorio e LLPP che presiede attualmente e annuncia una serie di provvedimenti in discussione al Governo di carattere generale rivolti al mondo dell’Architettura e dell’Ingegneria.

 

Rosanna Biscardi

confedertecnica