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L’anno scorso, a dicembre, lanciammo Fabbricando “industrianato del design” con l’intento di far emergere un nuovo settore dell’”autoproduzione” di oggetti che fanno parte della nostra vita quotidiana da parte di architetti, ingegneri, creativi, artigiani, ecc. che sviluppano l’intera filiera dal progetto alla commercializzazione dell’oggetto prodotto.

La concezione che abbiamo oggi di produzione industriale è diversa rispetto a quella del passato soprattutto rispetto ai luoghi dove la produzione si concentra: non più nei paesi occidentali ma in quelli emergenti. Si continua inoltre ad immaginare, e a vedere, tra la dicotomia Industriale ed artigianale uno scontro di due modi produttivi. Alla base di questo scontro, ci sarebbe la capacità di rendere seriale un prodotto. Seguendo questa idea, quello che differenzierebbe un processo industriale da uno artigianale, sarebbe la standardizzazione del prodotto e la riduzione dei tempi esecutivi. Questa visione, figlia di una analitica fordista, non tiene presente, però, dell’evoluzione della tecnica. L’informatica combinata alla macchina industriale (es. laser, controllo numerico, 3D) ha garantito, anche a piccoli produttori, un tale livello di automatizzazione, anche su singoli pezzi, che stravolge completamente la vecchia idea di serializzazione organizzata a livello industriale.

Il discorso è sempre stato, e rimane, quello dell’abbattimento dei costi e dello sfruttamento delle economie di scala ma, oggi, tale abbattimento, e chiunque è in credo di notarlo, si è spostato dalla tecnica produttiva all’abbassamento dei costi della manodopera (delocalizzazione nei paesi con costi del lavoro molto bassi).

Il problema si complica molto di più se guardiamo all’intero processo di realizzazione di un oggetto come ad un sistema complesso che va dalla materia prima, alla sua progettazione, per passare alla lavorazione e per finire al circuito di promozione, distribuzione e vendita.

Quest’ultima fase – promozione, distribuzione e vendita – da sempre l’ostacolo più insormontabile per i giovani designer, ha portato alla riscoperta di un vecchio, sembrava demodé, modo di realizzare oggetti di design: l’autoproduzione.

Per promuovere la tematica Federarchitetti, in poco meno di un anno, ha realizzato varie iniziative utilizzando il logo “Fabbricando” e quest’anno porta avanti un programma di internazionalizzazione attraverso un luogo espositivo e di vendita che consente ai soggetti selezionati di ottenere maggiore visibilità e opportunità di penetrazione del mercato.

Attraverso la selezione, “Fabbricando” mette in evidenza non soltanto i designer ma anche il territorio e i protagonisti della filiera produttiva, promuovendo il design di prodotti in piccola serie privilegiando nella sua selezione:

  • Progetti in cui sia evidente la sinergia tra designer-impresa e gli artigiani/aziende del territorio;
  • Oggetti realizzati da architetti, designer o creativi, artefici dell’intero processo produttivo dal progetto, alla realizzazione materiale, al packaging fino alla vendita.
  • Scarica il bando al link: Bando Fabbricando 2017
  • per info: presidente@federarchitetti.it – tel: 0824.1920027
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