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Dopo circa sei mesi di attesa, con nota protocollo n.12040 ricevuta il 29 ottobre, i ministeri vigilanti hanno finalmente approvato le deliberazioni assunte dal Comitato Nazionale dei Delegati di Inarcassa nella seduta dell’11-12 maggio 2020, varando l’impiego dello stanziamento previsto di 100 milioni di euro. Entrano, pertanto, in vigore le iniziative di sostegno agli architetti e ingegneri iscritti ad INARCASSA, danneggiati dall’emergenza Coronavirus, attraverso:

  • finanziamenti a tasso zero e il fondo di garanzia per chi non ha merito di credito;
  • sussidi per ‘sospetta’ Covid;
  • ‘bonus’ ai titolari di pensione di invalidità e indirette ai superstiti.

Le modalità di accesso ai nuovi servizi saranno comunicate da Inarcassa e messe a disposizione degli associati nei prossimi giorni.

Ricordiamo che, in conseguenza dell’emergenza sanitaria, lo scorso 24 marzo, con una lettera indirizzata ai vertici di Inarcassa, Federarchitetti era intervenuta per richiedere l’adozione di misure assistenziali a favore degli architetti ed ingegneri liberi professionisti ad essa iscritti ed in partcolare:

  1. – erogazione di un bonus, pari al fitto mensile di locazione dello studio, sostenuto dall’iscritto per tutto il periodo di vigenza dell’emergenza;
  2. –  annullamento del pagamento del contributo minimo soggettivo ed integrativo per l’anno 2020 (la misura non ha particolari conseguenze economiche per la finanza dell’Ente poiché posticipa al 31 dicembre 2021 il pagamento dell’importo dovuto dall’iscritto in base al reddito dichiarato nel corrente anno 2020);
  3. – deroga alla regolarità contributiva al fine di accelerare il pagamento delle parcelle dei liberi professionisti per le prestazioni rese per gli enti pubblici e privati, o, in subordine, per trattenere, da parte di INARCASSA, il 50 % della prestazione resa dal professionista all’Ente pubblico o privato a scomputo dei contributi dovuti dallo stesso.
  4. – per gli iscritti morosi, considerare gli importi finora versati a scomputo prioritario dei contributi dovuti e non per il pagamento prioritario delle sanzioni ed interessi da essi dovuti;
  5. – per gli iscritti morosi, che hanno raggiunto i limiti o requisiti previsti per l’erogazione della pensione di vecchiaia, di anzianità, di invalidità, di inabilità, di reveribilità, erogazione del rateo mensile dovuto calcolato sui contributi interamente versati, dando la facoltà di regolarizzare la propria posizione contributiva attraverso un piano di ammortamento da trattenere sull’importo del rateo di pensione;
  6. – per gli iscritti morosi estendere la polizza sanitaria generale per l’anno 2020.

Non tutte le misure, da noi individuate, hanno avuto accoglimento ma è un piccolo segnale, se pur importante, delle cose ancora da fare.

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