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Con una lettera indirizzata al Presidente, ai componenti il Consiglio Direttivo e ai componenti del Comitato Nazionale dei Delegati, Federarchitetti chiede l’attivazione di misure di salvaguardia per l’iscritto dopo la sanzione comminata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato il 30 luglio scorso a Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A., sottoscrittrice della Polizza Sanitaria Base ed Integrativa a favore degli associati.

Di seguito si riporta la nota inviata dal Presidente Federarchitetti, arch. Nazzareno Iarrusso, ai vertici e ai delegati Inarcassa.

“Recentemente Federarchitetti ha evidenziato, sui propri mezzi di informazione, il problema derivante dal mancato accoglimento delle istanze di rimborso da parte della Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A e delle altre società che in precedenza hanno avuto da INARCASSA l’affidamento della tutela sanitaria per i propri iscritti. Anche l’esito di alcune sentenze a favore degli iscritti ha evidenziato l’attività di contrasto al riconoscimento dell’indennizzo praticato dalla società che Inarcassa ha affidato la gestione della polizza sanitaria per i propri iscritti.

Il 30 luglio scorso riscontriamo che l’AGCM, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha comminato una sanzione di 5 milioni di euro nei confronti di Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A., compagnia assicurativa specializzata nell’assicurazione sanitaria, e di 1 milione di euro nei confronti di Previmedical – Servizi per Sanità Integrativa S.p.A., provider di servizi cui è stata affidata la gestione e la liquidazione delle pratiche di sinistro.

Secondo il provvedimento dell’AGCM, Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A. e Previmedical “hanno posto in essere condotte commissive e omissive volte a ostacolare l’esercizio dei diritti derivanti dal rapporto contrattuale, esponendo i consumatori a disguidi e disservizi nella fruizione delle prestazioni assistenziali”, comportando una pratica commerciale scorretta in violazione degli articoli 20, comma 2, 24 e 25, comma 1, lett. d), del Codice del Consumo, rendendo onerosa e difficile per i consumatori la fruizione delle prestazioni assicurative.

Dagli elementi raccolti da AGCM nell’istruttoria necessaria alla emanazione del pesante provvedimento, risulta che gli assicurati hanno dovuto fronteggiare respingimenti di richieste con motivazioni pretestuose, ritardi nelle risposte e nella gestione delle prestazioni dirette, ritiri di autorizzazioni già rilasciate, arbitrarie limitazioni introdotte nella prassi liquidativa, difficoltà e impossibilità a contattare l’assistenza clienti. Di tali problematiche inoltre gli attori erano ben consapevoli, atteso che durante l’ispezione l’AGCM ha rinvenuto delle mail dei dipendenti dati percentuali di ritardo contrastanti: quelli comunicati ai fondi sanitari dello 0,47% non erano corrispondenti al vero perché la reale ed effettiva percentuale era pari al 15%.

Dalla documentazione acquisita risultano inoltre disagi per gli assicurati dovuti a richieste pretestuose di integrazione delle domande di rimborso – nonostante tutta la documentazione fosse già in possesso della società – nonché all’applicazione di regole diverse per ogni risarcimento a parità di prestazione.  

È stata anche riscontrata l’adozione di procedure dilatorie per autorizzare prestazioni che prevedono cicli di più sedute, come nel caso delle terapie oncologiche, per cui i consumatori (anche quelli che necessitavano di cure urgenti perché colpiti da gravi patologie) erano costretti ad inviare una specifica richiesta per ciascuna seduta del ciclo. Con particolare riferimento agli aderenti al fondo sanitario MètaSalute, è risultato che i tempi effettivi di rilascio del voucher per l’erogazione dei servizi fossero ben superiori a quelli previsti contrattualmente.

Considerato che la polizza sanitaria INARCASSA – Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A. prevede l’istituzione di una commissione preposta al rispetto delle clausole contrattuali cui possono far ricorso i singoli iscritti aventi titolo alle prestazioni, avendo verificato – in qualche caso da noi esaminato – l’assenza di risposte o risposte inadeguate ai rilievi mossi dall’iscritto, anche in presenza di prove del riconoscimento dell’indennizzo in passato, se ne deduce che la stessa commissione si è appiattita sulla posizione dominante di Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A..

Pertanto, alla luce di quanto sopra evidenziato si chiede:

  1. quali provvedimenti si intendono adottare per contrastare l’abuso di posizione dominante, certificata dall’AGCM, da parte di Intesa Sanpaolo RBM S.p.A. sottoscrittrice della polizza sanitaria base ed integrativa per gli iscritti INARCASSA;
  2. se si intendono rivedere tutti i ricorsi pervenuti alla commissione istituita presso Inarcassa dal 2018 ad oggi;
  3. in subordine, se si intendono rivedere tutti i reclami pervenuti alla commissione istituita presso Inarcassa e che sono poi sfociati in una lite giudiziaria;
  4. di integrare i componenti della commissione istituita presso Inarcassa con rappresentanti delle associazioni sindacali aventi rilevanza Nazionale.”

Di seguito il provvedimento dell’AGCM: https://www.agcm.it/dotcmsdoc/allegati-news/PS11828_scorr_sanz_omi.pdf

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