Con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Economia e delle Finanze e al Ministero del Lavoro, Federarchitetti ha richiesto di dare indicazioni di massima sui tempi e sulle procedure previste per l’erogazione dell’indennità di ultima istanza di 1.000 euro del mese di maggio.
La chiusura delle attività nei mesi di marzo, aprile e maggio, in conseguenza della pandemia da COVID-19, sta avendo i suoi effetti economici negativi sulla categoria degli architetti ed ingegneri liberi professionisti già in questi primi mesi d’estate e si prevede un peggioramento con l’inizio dell’autunno se non saranno presi, da parte del Governo, provvedimenti a favore del settore.
Ad oggi, i liberi professionisti, non hanno avuto la stessa attenzione delle altre attività produttive del Paese. In particolare:
– non sono stati inclusi nell’erogazione del contributo a fondo perduto del Decreto Rilancio di cui alla Legge n. 77/2020;
– non hanno ricevuto il bonus di maggio da euro mille previsto dal Decreto CurItalia di cui alla legge n. 27/2020;
– non hanno ancora avuto approvate, dai ministeri vigilanti, le misure da cento milioni di euro varate dai delegati INARCASSA nel Comitato dell’11 e 12 maggio scorsi.
Dopo quasi tre mesi dalla ripresa delle attività il SILENZIO ASSORDANTE è calato sulle misure adottate per il settore.